Gli esseri umani si spostano da un luogo all’altro per vari fattori dovuti alla presenza di conflitti, di crisi economiche e per ragioni ambientali che rendono la sopravvivenza difficile.
Il Mali è uno dei paesi più poveri del mondo e quasi la metà della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, anche in relazione a una eccessiva crescita demografica nelle zone rurali. A queste condizioni obiettivamente difficili, in questi anni si è aggiunta la crisi ambientale dovuta alla siccità che ha colpito soprattutto l’agricoltura.
A questo quadro si è aggiunto un conflitto civile sempre pià virulento nel quale interi villaggi sono stati oggetto di stragi da parte di gruppi armati che hanno causato migliaia di vittime.
Il fiume Niger fornisce l’oro estratto dalle compagnie cinesi che hanno di fatto occupato economicamente il Paese in cambio della costruzione di alcune infrastrutture, spesso di breve durata. Accanto ai cinesi è la Francia che accampa diritti sullo sfruttamento del fiume e sull’estrazione dell’oro. La popolazione non ha accesso a questo prezioso minerale e così le risorse presenti alimentano esclusivamente interessi stranieri.
In questo quadro umano migliaia di giovani cercano fortuna in una migrazione forzata piena di rischi per la loro vita e con poche speranze future. Attraversano il Sahara in viaggi della speranza, stipati in camion improvvisati, senza cibo né acqua e in balia dei trafficanti che impongono tariffe e regole.
Tutti conosciamo le tristi statistiche dei migranti affogati nel Mediterraneo lungo la rotta greca e balcanica ma pochi conoscono le centinaia di morti seppelliti nella sabbia del deserto per quelli che non ce l’hanno fatta e che cercavano una possibilità di vita migliore in Libia.
Queste immagini raccontano il lavoro di tanti ragazzi nei cantieri edili o nelle discariche della capitale Bamako per mettere da parte la somma sufficiente a intraprendere il viaggio.
Molti non raggiungono questo sogno perché arrivati in Libia vengono respinti e spesso finiscono nelle carceri, torturati e senza alcun diritto da elemosinare. Le donne vengono stuprate con le bottiglie e gli incubi peggiori prendono forma incoraggiati dalla mancanza di umanità da parte degli aguzzini che spogliano questi migranti di ogni avere.
Tutti noi dovremmo fare una riflessione meno superficiale sui vari flussi migratori che da anni vediamo arrivare in Europa e destinati in futuro a gonfiarsi nel numero. Conflitti, carestie e scarsità di cibo sono la triste realtà di tanta parte dell’Africa costretta a un futuro poco rassicurante.